Il "tretum" , da cui il termine Tretto, indicava il sentiero di passaggio per il bestiame verso i pascoli alti del Monte Novegno (m.1552) .
L'altopiano si posiziona sulle pendici dei monti Novegno e Summano (m.1229), confina con i coumuni di Arsiero, Laghi, Posina, Valli del Pasubio.
A popolare il Tretto furono, intorno all'anno 1000,popolazioni di origine tedesca alle quali gli Scaligeri concessero di costituirsi in libero comune. La zona abitata si concentra alle pendici dei monti, intorno a quattro frazioni:
S.Ulderico (21 contrade)
S.Rocco (29 contrade)
S.Caterina (16 contrade)
S.Maria (16 contrade)
Il Tretto di Schio è un comprensorio collinare/montano a nord della città di Schio costellato da numerosissime contrade comprese tra un'altitudine minima di 250 metri ed una massima di 1000 metri.
I solchi vallivi principali sono due: la valle dell'Acquasaliente e la Valle dell'Orco che con i loro affluenti vanno a formare il torrente Timonchio. Le due valli sono note rispettivamente per la presenza del Caolino e per numerose testimonianze di archeologia industriale che sono ancora ben visibili soprattutto nella Valle dell'Orco.
La Valle dell'Aquasaliente è nota anche per essere una zona d'interesse geologico e nei tempi passati è stata sfruttata per i suoi filoni d'argento. A causa della presenza di queste attività minerarie e per la vicinanza alle industrie scledensi il Tretto di Schio ha goduto nei tempi passati di un più alto tenore di vita rispetto ai territori montani limitrofi. L'economia di sussistenza ha svolto un ruolo molto importante fino a pochi decenni fa. Terrazzamenti e sfalcio dell'erba anche in luoghi impervi erano la norma nelle contrade. A causa dell'elevata piovosità in pochi decenni l'abbandono delle coltivazioni ha trasformato i declivi coltivati in un bosco ceduo fittissimo e disordinato. Rimangono a testimonianza di quest'epoca i muretti a secco ormai invasi dalla vegetazione. Un polmone verde che è percorso da numerosissimi sentieri con dislivelli e difficoltà crescenti.
Come tutte le zone collinari del Veneto la vegetazione passa dal bosco composto da essenze mediterranee come querce e ornielli a alberi ad alto fusto che sono tipici dei climi oceanici come faggi e pino nero.
L'esposizione dei versanti qui ha un ruolo particolarmente importante con differenze notevoli a parità di quota tra i versanti assolati e quelli che ricevono poco sole. La catena di monti più elevata di cui fanno parte le cime del Novegno, Priaforà, Brazome e Summano hanno poi un clima tipicamente alpino con elevata piovosità.
Il monte Summano da sempre poi è stato considerato un luogo molto particolare dal punto di vista botanico. La sua particolare conformazione ed esposizione fa in modo che si passi da una vegetazione meditterranea ad una alpina in pochi metri di dislivello. Notevole la presenza di una lecceta spontanea e, poco più in alto, cominciano già le abetaie.
Un territorio da scoprire a pochi passi dalla pianura veneta....